Tornado, caccia multiruolo europeo

Tornado IDS - Aeronautica Militare Italiana
Tornado IDS – Aeronautica Militare Italiana

Tra gli aerei militari più famosi, protagonisti dei moderni scenari di guerra troviamo sicuramente il Tornado, Caccia Multiruolo in forza alle aeronautiche militari di molti Paesi. Il Panavia Tornado, tecnicamente Panavia PA200 Multi Role Combat Aircraft Tornado, viene si è fatto apprezzare per la grande versatilità ed efficienza dimostrata nel pratico anche sul campo di battaglia.

Il Multi Role Combat Aircraft Tornado è appunto un aereo da caccia multiruolo, capace quindi di svolgere vari tipi di mansioni tra cui il ruolo di Caccia in missioni di caccia aerea “Scramble”, il ruolo di bombardiere in missioni di eliminazione di obbiettivi terrestri e navali nemici ed il ruolo di Ricognitori in missioni di “Reconnaissance”, ricognizione, in territorio nemico per l’acquisizione di informazioni tramite particolari apparecchiature.

Tornado Prototipo Inglese
Tornado Prototipo Inglese

Lo sviluppo del progetto Tornado risale alla fine degli anni ’60 dallo sforzo congiunto di Italia, Inghilterra e quella che all’epoca si chiamava Germania Ovest dalla necessità di sostituire gli ormai obsoleti F-104G Starfighter e i Blackburn Buccaneer; considerati i presupposti nel 1968 anche il Canada, il Belgio ed i Paesi Bassi si aggregarono al consorzio europeo, nel frattempo denominato Panavia Aircraft GmbH, capitanato dall’Inghilterra. Il progetto venne denominato ufficialmente MRCA (Multi Role Combat Aircraft) ed il suo scopo primario era quello di creare un velivolo in grado di respingere eventuali minacce provenienti dai Paesi del Patto di Varsavia ed allo stesso tempo staccare il cordone ombelicale tecnologico e produttivo che teneva legata l’Europa agli Stati Uniti.

Nel 1969, quando il progetto era ancora in fase embrionale, il Canada, il Belgio e i Paesi Bassi decisero di ritirarsi dal consorzio lasciando soli l’Italia, l’Inghilterra e la Germania Ovest che decisero di proseguire ugualmente ognuno con le proprie industrie: Aeritalia (successivamente ALENIA) per l’Italia, la British Aircraft Corporation per l’Inghilterra e la Messerschmitt-Bölkow-Blohm per la Germania Ovest. I progettisti idearono per il nuovo aereo la versione biposto PA-200, per missioni di intercettazione e bombardamento, e la versione monoposto PA-100 da utilizzare in missioni da caccia per combattimento aereo; la versione monoposto somigliava molto al MiG-23 russo ed era dotato di due turboreattori come la versione biposto ma già nel 1970 si decise di abbandonarne lo sviluppo.

L’idea del progetto era di creare un nuovo aereo in grado svolgere adeguatamente missioni di interdizione/attacco combattimento aereo, missioni di intercettazione/difesa aerea, missioni di interdizione sul campo e appoggio aereo ravvicinato, missioni di superiorità aerea, missioni di ricognizione e missioni di attacco antinave. Inoltre il nuovo aereo doveva poter operare con condizioni meteorologiche avverse, doveva essere in grado di volare con una rapida manutenzione, doveva essere equipaggiato con un sistema di navigazione sofisticato; inoltre il nuovo velivolo doveva essere in grado di utilizzare, per atterraggio e decollo, piste improvvisate come le autostrade e le gallerie autostradali come hangar per il ricovero d’emergenza nell’eventualità di perdita delle basi aeree. Proprio a tale scopo il Tornado è dotati di sistema frenante antiskid ed inversori di spinta che permettono all’aereo di accorciare notevolmente lo spazio di frenata all’atterraggio. Altra specifica richiesta ai progettisti per il nuovo aereo era la capacità di trasportare ogni tipo di arma offensiva dell’arsenale NATO.

Tornado – Prototipo F2 Tornado RAF

Il primo volo sperimentale fu effettuato con un prototipo del nuovo aereo il 14 agosto 1974 denominato P-01 e dopo un mese assunse la designazione definitiva di “Tornado”. Altri nove prototipi di tornado furono realizzati fino al 1979 quando effettuò il primo volo l’esemplare inglese ZA319 Warton seguito dall’esemplare tedesco e solo il 25 settembre 1981 effettuò il primo il Tornado italiano.

L’intera struttura del Tornado è costruita in lega leggera e titanio e l’abitacolo è il classico biposto disposto in tandem con la calotta allineata alla fusoliera che ha una caratteristica sezione rettangolare arrotondata con ampie prese d’aria squadrate poste nella parte anteriore delle fiancate. Una delle caratteristiche particolari del Tornado sono le ali a freccia a geometria variabile, del tutto simile ad altri aerei come l’F-14 Tomcat americano, che consentono all’aereo di assumere la migliore configurazione adattandosi ad ogni condizione di volo; grazie alle ali a geometria variabile l’aereo può mantenere una buona stabilità in volo a bassa quota e ad alta velocità nonché  decollare, all’occorrenza, in spazi ridotti. Anche la fusoliera contribuisce con la propria forma alla portanza delle ali aumentandola; a tal fine infatti la “pancia” della fusoliera ha una conformazione piatta leggermente arrotondata ai bordi.

Tornado Caratteristiche

Ulteriore particolarità del Tornado è vistosa deriva, unica, alta e di grande superficie che ha la funzione di aumentare notevolmente la stabilità dell’aereo in volo; inoltre l’ampia deriva è il supporto dell’antenna per il sistema RWR (Radar Warning Receiver, ricevitore d’allerta radar che avverte il pilota della presenza di altri mezzi militari avversari dotati di radar) montata sul bordo d’attacco. Infine, alla base della deriva, è stata inglobata una presa d’aria per l’impianto di condizionamento e di raffreddamento dei sistemi avionici.

Tornado Sistemi Avionici
Tornado Sistemi Avionici

Quando si parla di sistemi avionici si intendono tutte le apparecchiature elettroniche installate a bordo degli aerei, siano essi civili o militari, di ausilio al pilotaggio; i sistemi avionici sono compresi i sistemi di navigazione e comunicazione, autopiloti e sistemi di condotta di volo nonché i sistemi per il combattimento aereo. Nell’avionica del Tornado è compreso un elaborato radar TFR (Terrain Following Radar) che mostra al pilota il  profilo del terreno su un apposito display; il radar TFR inoltre permette al pilota automatico dell’aereo di utilizzare le informazioni rilevate sul profilo del terreno per volare in autonomia a bassa quota anche in circostanze di avverse condizioni meteorologiche. Grazie ad un sistema di controllo CSAS e APFD il Tornado è in grado di funzionare con guasti ai circuiti fino 75%.

Per quanto concerne gli armamenti il Tornado equipaggia un potente cannone automatico IWKA Mauser BK-27 calibro 27 mm capace di sparare 1000 colpi al minuto in modalità di combattimento aria-terra e 1700 colpi al minuto in modalità di combattimento aria-aria; il cannone è posizionato in corrispondenza del muso dell’aereo. Le ali del Tornado sono dotate di quattro punti d’aggancio per armi, serbatoi, sistemi d’arma ed altri dispositivi, capaci di ruotare in coordinazione con la rotazione delle ali ed altri tre punti d’aggancio sotto la fusoliera per una capacità di carico totale pari a circa 9000 Kg.

Tornado IDS -GR4
Tornado IDS -GR4

A seconda della missione da svolgere il Tornado può equipaggiare ai quattro piloni alari due serbatoi ausiliari, due pod ECM e due missili aria-aria AIM-9L Sidewinder mentre ai tre agganci della fusoliera possono essere equipaggiati tre missili di vario genere o in alternativa, bombe a guida laser GBU-15 Paveway o ancora due supporti spezzoniere MW-1 capaci di supportare da 4 a 8 bombe Mk.83 fino al peso massimo di 454 kg. Come tutti gli aerei da guerra il Tornado dispone di un sistema di autodifesa con dispenser per il rilascio di contromisure Chaff/Flares.

Tra le missioni del Tornado sono ovviamente previste incursioni anti-aviazione per la distruzione di piste, aeroporti e velivoli nemici al suolo pertanto sarà possibile equipaggiare il cacciabombardiere con armi dispenser JP233, particolari dispenser del peso di 2.335 kg contenenti ciascuno trenta bombe a grappolo SG357 antipista e 215 mine HB876 che impediranno alle squadre di ripristino di intervenire per riparare le piste. Quest’ultima configurazione è stata resa possibile solo dopo le ultime modifiche apportare al Tornado nell’ambito del programma MLU (Mid Life Upgrade) con le quali sia i piloni che i punti d’aggancio sono stati potenziati per essere in grado di sostenere carichi fino a 2000Kg ed equipaggiare, tra gli altri tipi di armamenti, i missili Apache e Storm Shadow.Infine il Tornado, nel corso delle missioni antinave o aria-terra può equipaggiare missili MBB AS.34 Kormoran antinave e missili AGM-88B/C HARM; di recente, con il missile antinave Kormoran non fa più parte dell’arsenale operativo dei Tornado italiani.

Nel corso del tempo, dal volo del primo esemplare prodotto, il Tornado ha subito varie modifiche ed upgrade dalle quali si possono distinguere tre versioni ufficiali: la versione IDS (InterDictor/Strike), cacciabombardiere impiegato in missioni di attacco al suolo; la versione ADV (Air Defence Variant), caccia intercettore impiegato in missioni di difesa aerea; la versione ECR (Electronic Combat/Reconnaissance), sviluppata per missioni di ricognizione e di guerra elettronica.

Tornado livrea Desert Storm
Tornado livrea Desert Storm

La prima vera esperienza operativa per il Tornado è avvenuta nel 1991 in occasione dell’Operazione Desert Storm in Kuwait contro le forze irakene. Il 17 gennaio del 1991 gli Stati Uniti guidarono la forza internazionale in una campagna aerea contro le forze irakene che avevano invaso e occupato il Kuwait; lo scopo dell’operazione era quello di spianare la strada alle truppe di terra per la liberazione del Kuwait. Fu proprio in questa fase della campagna che si richiese l’intervento dei Tornado italiani, inglesi e sauditi; durante le missioni in Kuwait i Tornado italiani assunsero la caratteristica livrea sabbia del deserto e si fecero onore sul campo di battaglia portando a termine centinaia di missioni di attacco, bombardando un numero indefinito di obbiettivi nemici subendo una sola perdita a causa delle avverse condizioni metereologiche e del fuoco della contraerea.

Diversa fu la sorte dei Tornado inglesi della RAF che invece subirono la perdita di sei Tornado in missioni di attacco alle istallazioni aeroportuali irakene con i dispenser di sub-munizioni JP233. A causa delle perdite subite si decise di sospendere le missioni di attacco a bassissima quota in quanto gli aerei si esponevano troppo al fuoco antiaereo leggero e si optò per attacchi a quote medio-alte. L’Operazione Desert Storm fece scuola per le successive strategie militari secondo le quali la prima fase di attacco viene affidata ad aerei di tipo stealth, missili cruise e missioni SEAD, Suppression of Enemy Air Defences per l’annullamento delle principali difese aeree nemiche distruggendo sia le forze aeree che i sistemi missilistici antiaerei; successivamente gli aerei da attacco come i Tornado possono intervenire in una seconda fase operando a quote medie con missili e bombe di precisione restando lontani dalla contraerea leggera e dai sistemi missilistici a corto raggio come Stinger o i più semplici lanciarazzi RPG.

Tornado spara missile
Tornado spara missile

Con i nuovi standard operativi il Tornado ha perso la possibilità di utilizzare una delle sue caratteristiche peculiari, la penetrazione a bassa quota, inoltre con i nuovi attacchi a quota media anziché utilizzare semplici bombe e dispenser di sub-munizioni che si adattavano perfettamente alla precisione intrinseca di un attacco a bassa quota, il Tornado è stato costretto a subire ulteriori modifiche ed upgrade per utilizzare armamento cosiddetto intelligente e con capacità stand-off come missili da crociera, bombe a guida laser, bombe a guida GPS.

Dopo il Kuwait i Tornado italiani sono stati utilizzati nel corso delle operazioni NATO in Bosnia, in Iraq e più di recente, nel 2001, in Afghanistan, in Iraq nel 2003 e l’ultima in Libia nel 2011 per l’operazione Odyssey Dawn contro le forze fedeli a Gheddafi alla quale parteciparono I nuovi Tornado IT-ECR del 6° Stormo di Ghedi (strike e conversione operativa), del 50° Stormo di Piacenza (ricognizione e SEAD) e del 36° Stormo di Gioia del Colle (strike e attacco antinave). Non si hanno notizie al momento di programmi di sostituzione del Tornado con aerei di nuova progettazione ma è più probabile che in futuro le missioni del Tornado siano affidate ad altri aerei con capacità multiruolo come l’Eurofighter Typhoon e l’ F-35.

Tornado - Eurofighter
Tornado – Eurofighter

 

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