Beretta AR 70/90, fucile d’assalto per l’Esercito Italiano
Beretta AR 70/90, un fucile d’assalto per l’Esercito Italiano. Ogni esercito del Mondo ha in dotazione un fucile d’assalto, ovvero un arma lunga che possa essere utile per il combattimento a media e breve distanza.
Fino a pochi anni fa l’Esercito Italiano aveva dotato i propri soldati di un fucile d’assalto appositamente creato dalla Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, una delle migliori aziende italiane ma eccellenza mondiale nella produzione di armi. Stiamo parlando del fucile d’assalto AR 70/90 che sta per Assault Rifle 70/90.
Il fucile su cui puntava la Beretta risaliva al progetto sviluppato dal 1968 in collaborazione con l’azienda armiera svizzera SIG Sauer, attualmente SAN – Swiss Arms; il primo modello sviluppato fu presentato nel 1972 con la denominazione “AR 70”. Il nuovo fucile per l’epoca fu dato in dotazione esclusivamente alle Forze Speciali italiane, come gli Incursori del COMSUBIN e del IX Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” (oggi Reggimento), i fanti del Battaglione San Marco (oggi Reggimento San Marco), i VAM (Vigilanza Aeronautica Militare) nonché ai NOCS della Polizia di Stato.
Alla gara indetta dall’Esercito Italiano per la nuova arma d’assalto, l’AR70/90 riuscì ad avere la meglio sulle armi concorrenti, i fucili Franchi HK G41 e Bernardelli VB. Molti ancora si chiedono se l’AR70/90 avrebbe sconfitto anche il Colt M16A2 che fu escluso dalla gara d’appalto esclusivamente per un disguido giudiziario. Il fucile d’assalto Beretta AR70/90 concluse i test valutativi nel 1990 e nello stesso anno l’Esercito Italiano lo adottò ufficialmente quale arma d’assalto standard per i propri soldati andando a sostituire completamente i vecchi BM59 ed i precedenti modelli AR70 in ogni reparto.
Il fucile d’assalto AR-70/90 è capace di una cadenza di fuoco di 680 colpi al minuto per un tiro utile fino a 400 metri utilizzando caricatori STANAG NATO da 30 colpi; l’arma è dotata di un selettore di tiro con posizione colpo singolo e posizione automatica. Il meccanismo di fuoco utilizza un sistema di recupero indiretto dei gas di sparo; tutto il castello è costituito da pezzi di lamiera stampata con nervature di rinforzo assemblati tra loro. L’AR 70/90 dispone di un sistema di mira composto da un mirino, posto al di sopra del gruppo di recupero gas, e di una diottra con posizione variabile per 250 o 400 metri protetta da alette laterali.
Il castello dell’AR70/90 dispone di agganci tipo STANAG NATO per il montaggio della maniglia di trasporto o di vari tipi di accessori come sistemi di mira Red Dot, Ottiche di mira o intensificatori di luce lunare “Orion”; oltre ai già menzionati sistemi di mira l’AR 70/90 dispone della possibilità di equipaggiare molti altri accessori come una baionetta, bipiedi d’appoggio pieghevoli ed amovibili ecc.. Inoltre gli ultimi esemplari di AR 70/90 consegnati ad alcuni reparti dell’Esercito avevano in dotazione una slitta tipo Weaver Picatinny che permetteva il montaggio rapido di ottiche di concezione più moderna, puntatori laser, torce ed impugnature anteriori per una maggiore stabilità durante il tiro.
Tutti questi difetti riscontrati hanno dato spunto alla Beretta per la creazione di una nuova arma per la sostituzione del vecchio AR 70/90; si tratta del nuovo fucile d’assalto Beretta ARX-160 e del lanciagranate GLX-160. In verità quasi tutti i Reparti Speciali delle Forze Armate italiane e delle Forze dell’Ordine hanno già sostituito da anni l’AR 70/90 con varie versioni del fucile d’assalto Colt M4 ma nell’ambito del programma di ammodernamento denominato Soldato Futuro i nuovi fucili AR-160 stanno prendendo il posto degli AR 70/90 in dotazione a tutti i reparti dell’Esercito Italiano.