Pistola BERETTA 92FS, l’arma perfetta

 

Neo in Matrix impugna due pistole Beretta 92FS
Neo in Matrix impugna due pistole Beretta 92FS

La pistola “BERETTA 92FS” può considerarsi l’arma perfetta, una delle armi più utilizzate da eserciti e Forze di Polizia di tutto il mondo dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi.

Anche i profani non potranno certo dire di non averla mai vista, considerato che almeno una volta nella loro vita l’avranno vista al fianco di poliziotti e carabinieri per non parlare dell’uso spropositato che il cinema Holliwoodiano ne ha fatto negli ultimi anni.

Beretta 92FS
Beretta 92FS

La pistola Beretta 92FS costituisce l’ultimo stadio di del lungo percorso evoluzionistico dell’evoluzione di una arma nata a cavallo tra le due guerre mondiali. Infatti l’idea di questo tipo di arma viene alla luce nel 1940 quando la Beretta iniziò ad elaborare il progetto di una pistola capace di utilizzare in totale sicurezza il potente munizionamento calibro 9 mm Parabellum. Il primo esemplare messo a punto dalla Beretta fu il modello “951” che nel primo progetto prevedeva la costruzione Ergal, una lega di alluminio usata in aeronautica; in seguito però l’Ergal fu sostituito dall’acciaio, molto più robusto. Il primo modello, vero e proprio antenato delle moderne pistole Beretta serie 92, entrò effettivamente in produzione nel 1955 con la denominazione di pistola Beretta “951 Brigadiere” e fu subito adottata dalle Forze Armate Italiane, dai corpi di Polizia e Carabinieri e da vari eserciti del mondo che ne riconobbero le ottime prestazioni.

Beretta_951
Beretta_951

Diretta evoluzione del modello 951 fu il la prima pistola Beretta modello “92” che venne prodotta agli inizi degli anni ’70; la nuova pistola era dotata di un moderno grilletto a doppia azione e di un caricatore di capacità maggiore rispetto ai precedenti modelli che poteva caricare ben quindici cartucce in calibro 9 mm Parabellum disposti su due file sfalsate (il cosiddetto caricatore bifilare). La concezione della nuova pistola Beretta 92 riprendeva la prima concezione del modello 951 progettata con un fusto leggero in Ergal ed un nuovo sistema di sicura permetteva di portare l’arma con il cane armato e la sicura inserita, ciò che all’epoca veniva considerata “condizione uno” di sicurezza.

La convinzione per la superiorità del prodotto Beretta portò nel 1975 la pistola Beretta 92 a partecipare alle gare selettive indette dal governo americano al fine di scegliere una nuova arma da adottare come pistola d’ordinanza che fosse in grado di sparare il proiettile calibro 9 mm Parabellum o Luger ufficialmente adottato dalla NATO. Le prove di valutazione per la nuova arma furono eseguite nell’ambito del JSSAP, Joint Service Small Arms Program; i militari USA diedero agli ingegneri Beretta precise indicazioni per modifiche da eseguire per loro sulla 92, nacque così un nuovo modello di pistola denominato “92S”. La nuova 92S fu considerata già un ottima pistola in Italia tanto che nel 1977 la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza la adottarono quale pistola d’ordinanza mentre la Beretta la presentava all’US Army per nuove prove.

L’anno dopo, nel 1978, anche l’aviazione americana, US Air Force, indisse una gara settiva tutta propria per individuare una nuova pistola in calibro 9×19 mm da adottare per i propri militari e la Beretta vi partecipò con una versione della 92S ulteriormente modificata, il modello 92 S-1; le nuove modifiche riguardavano soprattutto il pulsante di sgancio del caricatore e la leva della sicura che furono concepiti in modo da poter essere utilizzati agevolmente anche dai tiratori mancini, inoltre all’arma fu aggiunto un ulteriore sistema di sicurezza fornendo alla nuova sicura posta sul carrello la funzione di abbattimento del cane. Fu da questa versione in avanti che sulle guanciole zigrinate del calcio casa Beretta appose il proprio marchio.

Beretta 92SB
Beretta 92SB

Il nuovo modello sperimentale assunse la denominazione di “92 SB” (dall’acronimo di Sicura Bilaterale) e nel 1980 divenne la nuova pistola d’ordinanza per Polizia e Carabinieri che dismisero le pistole modello 92S precedentemente acquistate soprattutto per un difetto che permetteva al percussore, privo di qualsiasi sistema di blocco, di scattare a seguito di una semplice caduta dell’arma causando lo sparo di un eventuale cartuccia camerata; la pistola Beretta 92SB riscosse un notevole successo anche negli Stati Uniti dove, considerato l’ottimo risultato ottenuto nelle prove governative, molti corpi di polizia decisero di adottarla come arma d’ordinanza.

La Beretta cavalcò l’onda di successo e negli anni seguenti creò altre versioni della 92SB, tra cui versione “Compact” e la “92 SB Compact Type M” che cameravano cartucce calibro 7,65 mm Parabellum; ciò permise alle nuove pistole Beretta di accedere al mercato civile italiano che non permette l’utilizzo civile di armi calibrate 9mm Parabellum poiché considerato munizionamento da guerra. Considerati i progressi compiuti nell’ambito del JSAAP americano, nel 1983 gli ingegneri Beretta misero ancora mani al progetto 92SB apportando nuove modifiche di adeguamento e creando un nuovo modello denominato inizialmente “92SB-F” ma successivamente denominato più semplicemente “92F”; in quest’ultima versione la pistola Beretta assunse la caratteristica finitura esterna realizzata con una speciale parcherizzazione opaca altamente resistente alla corrosione, chiamata “Bruniton”, lasciando quindi la vecchia finitura nera lucida.

Alle nuove prove indette dal Esercito americano la Beretta 92F si classificò a pari merito con la pistola tedesca Sig-Sauer P226; entrambe le armi superarono pienamente tutti i test a cui furono sottoposte ma solo la “Beretta 92F” fu adottata quale pistola d’ordinanza dall’esercito americano, nel gennaio 1985, assumendo la denominazione di “M9”. Tutto ciò nonostante l’opposizione di alcuni politici americani che criticarono la scelta della pistola italiana non accettando di buon grado il fatto che un’arma italiana fosse risultata superiore per qualità e prestazioni alle armi prodotte dalle aziende americane.

Soldato US Army con Beretta92FS

Nel frattempo in casa Beretta proseguiva la produzione della 92F e delle altre sue versioni nonché delle corrispondenti versioni civili denominate modello “98” che abbandonarono il calibro 7,65 Parabellum sostituendolo con il più performante calibro 9×21 IMI del tutto equivalente al calibro 9×19 Nato. La Beretta 92F, nella versione M9, nel 1988 dimostrò di essere ancora la migliore pistola in circolazione poiché alle nuove gare selettive indette dall’Esercito USA per individuare la nuova pistola XM10, alcuna della armi in competizione dimostrò qualità tali da essere in grado di sostituire la pistola M9. Nello stesso anno fu riscontrato su alcuni esemplari di M9 un problema al carrello pertanto la produzione fu temporaneamente sospesa fino alla effettiva soluzione del problema che avvenne nel 1989 apportando all’arma una ulteriore modifica. Quest’ultimo modello assunse la definitiva denominazione di Beretta “92FS” e riuscì a vincere anche le prove selettive per la XM-10, sbaragliando avversari quali Smith&Wesson e Sturm Ruger, conservando la denominazione “M9”.

Beretta 92FSS
Beretta 92FSS

La pistola Beretta 92FS resta una eccellente arma dalle caratteristiche tali da renderla allo stesso tempo sicura, facile da usare e affidabile per il personale dei Corpi di Polizia, Militari e Forze Speciali ma anche per la difesa personale. Il pulsante di sgancio caricatore può essere invertito per i tiratori mancini ed è facilmente raggiungibile permettendo il cambio tattico del caricatore. Dopo più di cinquanta anni la pistola Beretta modello 92 è una delle armi leggere più prodotte al mondo, in una molteplice varietà di versioni e calibri capace di adattarsi alle richieste di ogni utilizzatore ed resta la più utilizzata e conosciuta nel mondo.

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